
Pulire casa significa anche disinfettare casa, condizione che rende estremamente importante scegliere il prodotto giusto ma anche direzionare la propria forma di attenzione verso metodi e piccole strategie non sempre completamente conosciute. Ogni superficie è particolarmente diversa per composizione e non solo, per questo è utile comprendere le soluzioni più efficaci da questo punto di vista.
Sanificare o disinettare?
Sanificare e disinfettare risulta essere una pratica inequivocabilmente legata alla buona salute degli occupanti e visitatori di una casa, questo è divenuto ancora più evidente dal contesto pandemico, e da tutti gli strascichi che ne sono conseguiti naturalmente. Igienizzare e disinfettare non sono però la stessa cosa effettivamente parlando, essendo due termini non sovrapponibili.

L’igienizzazione prevede l’eliminazione o l’eliminazione di ogni forma di elemento che di fatto è visibile ad occhio nudo nei termini dello “sporco”, differente invece dalla sanificazione o dalla disinfezione che comporta l’applicazione di elementi che riducono significativamente la carica batterica in un determinato luogo o gruppo di elementi.
Questo elemento va compiuto abbastanza spesso ma non troppo di frequente allo stesso tempo, diciamo che è utile costituire una sequela regolare di azioni che vanno a limitare lo sporco ed alterativamente i batteri ed i vari micro organismi. Condizione importante per ridurre la possibilità di contrarre malattie, specialmente se sono presenti in casa individui meno resistenti.
Pulire casa con i metodi della nonna: funzionano?
Per la pulizia della casa possiamo impiegare una vasta sequela di elementi, sia prodotti come sgrassatori di varia natura ma anche elementi come aceto di vino, ma anche succo di limone oppure il bicarbonato di sodio. Questi elementi sono spesso considerati veri e propri tipi di alternativa ai comuni prodotti.

L’aceto di vino o di mele contiene acido acetico, sviluppato attraverso la trasformazione tramite fermentazione, mentre il bicarbonato di sodio è una sostanza basica, il succo di limone presenta delle quantità di acido citrico. L’aceto di vino è una buona variante di sgrassante ma ha capacità disinfettanti limitate, quasi assenti nel bicarbonato di sodio (che però è sufficientemente utile per eliminare le incrostazioni).
Il succo di limone invece è effettivamente disinfettante anche se in questo caso è dovuto alla presenza dell’acido citrico. Per una azione davvero pulente e disinfettane conviene impiegare l’acido citrico puro che però può essere troppo aggressivo. Quindi queste costituiscono una buona opzione per pulire ma non per disinfettare, almeno non come possiamo immaginare.
Disinfettare casa
Il Covid ce lo ha probabilmente insegnato a dovere, solo alcuni elementi come quelli a base di alcol (almeno al 70 %) sono in grado di debellare gran parte degli agenti patogeni che sono veicolo e quindi causa di varie malattie, o qualsiasi altro elemento che presenti la dicitura con la croce di presidio medico chirurgico.

Per le superfici rigide e resistenti possiamo fare ricorso a candeggina anche attraverso prodotti estremamente diluiti (per una buona operazione di sanificazione anche percentuali di candeggina molto inferiori all’1 % sono comunque efficaci). Le sezioni da sanificare sono naturalmente quelle di contatto continuo quindi, ad esempio tavoli, piani di lavoro ma anche maniglie.
Essenziale anche dare maggior rilevanza alle parti della casa che, senza grandi sorprese soffrono di carichi batterici nelle sezioni come il bagno o la cucina che vanno puliti più spesso, se non giornalmente. In particolare è bene anche tenere tutta la casa sufficientemene areata così da favorire il ricambio di elementi.
Frequenza e modalità
Applicare una sufficiente dose di detergente scelto direttamente sulle superfici se sufficientemene resistenti, essenziale anche cambiare e lavare in lavatrice ad alte temperature anche gli stracci ed i panni che utilizziamo abitualmente. In caso contrario l’efficacia nell’eliminazione dei batteri risulterà ovviamente parecchio meno efficace rispetto alle nostre aspettative.

La frequenza di pulizia come è stato accennato deve essere abbastanza regolare,non troppo frequente nell’ambito della sanificazione in quanto una presenza eccessivamente scarsa di batteri, anche se può sembrare strano, può essere addirittura dannosa perchè compromette il sistema immuntario rendendolo anche eccessivamente permissivo, “abituandolo” ad un contesto eccessivamene benevolo.
Se vogliamo “solo” pulire, la possibilità è più ampia e libera, ricordando che la distinzione è stata ben evidenziata: sono due tipologie di azioni simili che possono anche completarsi, ma che non sono assolutamente la stessa cosa, prevedibilmente quindi qualcosa che è, ed appare pulito non per forza è anche privo di micro organismi sulla sua presenza effettiva.