Morbida, colorata e ricca di sostanze benefiche. Sebbene sia da considerare un’infestante nei campi coltivati, la malva ha origini lontane nel tempo e può essere utilizzata anche in erboristeria.
Che sia Malva sylvestris, Malva pusilla (a foglie rotonde) o Malva parviflora (a fiori piccoli), in agricoltura la Malva è considerata solo in veste di infestante delle piante coltivate, ma per la botanica e l’erboristeria rappresenta molto di più.
La Malva e le sue sfaccettature
Probabilmente originaria dal Medio Oriente e poi espansasi nelle regioni meridionali d’Europa, la Malva ha poi colonizzato le latitudini temperate e subtropicali di entrambi gli emisferi. Non a caso, viene considerata un’infestante chiave dell’olivo.
Questa pianta, il cui nome in latino significava letteralmente “molle”, per via della morbidezza delle sue foglie, è una “cugina” erbacea della magnolia, appartenendo infatti le Malvacee alla divisione botanica Magnoliophyta.
I suoi fiori sono ricchi di antociani e flavonoidi che contribuiscono al loro colore vivace in cui predomina il violetto, colore attrattivo per gli impollinatori di cui necessita per la fecondazione. Tale processo porterà poi alla formazione degli acheni grazie ai quali la malva si espanderà nel terreno circostante.
Le sostanze attive che caratterizzano la Malva
Da secoli gli infusi e gli estratti vegetali di Malva sylvestris vengono utilizzati dall’uomo per molteplici scopi.
La malva contiene infatti diverse sostanze attive che assunte in dose adeguata possono esplicare effetti emollienti, quando presenti negli unguenti, oppure antinfiammatori e persino lassativi quando ingeriti in quantità adeguate. Ciò perché al suo interno contiene mucillaggini, ovvero dei comuni costituenti cellulari presenti anche in alcune alghe, come l’agar-agar. Tali mucillagini sono in grado di trattenere grandi quantità di acqua e quindi di aumentare il volume fecale nell’intestino, favorendone l’evacuazione. Nei semi servono invece a trattenere maggiormente l’acqua una volta che vi siano giunti a contatto.
L’habitus della Malva
Diversificato appare infine l’habitus di questa pianta nelle sue diverse popolazioni, potendo essere annuale, biennale o perenne, come pure presentando un fusto mediamente prostrato oppure eretto.
Dal punto di vista agronomico tale pianta, per quanto pregevole dal punto di vista naturalistico ed erboristico, deve essere controllata tramite l’uso di adeguate pratiche di contenimento, meccaniche o chimiche.
In questo secondo caso, ben si prestano in termini di efficacia sostanze attive come flazasulfuron, oxyfluorfen e diflufenican, capaci di controllare anche le popolazioni divenute nel tempo resistenti ad altri diserbanti con differenti modi d’azione.