Approfondimenti Ascenza - Coltivando il futuro
conyza vigneto

Conyza spp.: l’infestante che viene da lontano

Originarie del Nord America, le tre specie di Conyza si sono adattate a molteplici areali italiani, soprattutto collinari e perfino alpini, grazie alla grande rusticità e alle buone potenzialità riproduttive.
Sono arrivate da lontano e hanno deciso di rimanere: sono le diverse specie di Conyza, un genere di piante dicotiledoni giunte in Europa dall’America e insediatesi facilmente negli areali italiani grazie alle favorevoli condizioni climatiche e alla loro caratteristica di piante terofite pioniere. Queste piante amano infatti i climi temperati, con una piovosità sufficiente pur non essendo particolarmente avide di acqua.

Approfondimenti Ascenza – La Conyza

Tre le specie predominanti lungo lo Stivale

  • C. albida: nota anche come Saeppola di Naudin, dal fusto particolarmente sviluppato fino a lunghezze di due metri.
  • C. bonariensis: altrimenti conosciuta come Saeppola di Buonos Aires, ha per inverso una taglia alquanto contenuta, con dimensioni dei fusti di poche decine di centimetri.
  • C. canadensis: o Saeppola canadese, presenta infine taglia intermedia ed è la più presente delle tre anche nei campi coltivati, specialmente nelle Regioni del Sud Italia in cui ha assunto in diversi areali olivicoli il ruolo di pianta infestante.

Conyza spp.: il suo habitat

Approfondimenti Ascenza – La Conyza

L’habitat tipico di Conyza spp. è di solito lungo i bordi delle strade, pur trovandosi spesso a proprio agio anche negli incolti aridi e negli ambienti ruderali.
In alcuni casi, le popolazioni più adatte a svilupparsi in quota possono colonizzare anche ghiaioni e pietraie, trovando riparo dai venti crescendo in prossimità delle rocce. Ormai presenti dall’Arco alpino al Meridione, tali piante appartengono alla famiglia botanica delle Asteracee, quindi sono parenti stretti di essenze come la Calendula, la Margherita delle Canarie e il sicuramente meno attraente Sonchus oleraceus, noto anche come Grespino comune, temuta infestante agli occhi degli agricoltori.

Fusti e foglie delle specie di Conyza si presentano variamente pubescenti, mentre le infiorescenze sono dei capolini che daranno origine agli acheni, delegati questi alla propagazione della specie a seguito di impollinazione entomofila. Il ciclo di Conyza è infatti annuale, riproducendosi quindi per via esclusivamente gamica.

Curiosità e proprietà della Conyza

A livello di mera curiosità, le piante di Conyza sono utilizzate in alcuni Paesi nella medicina popolare, venendo loro tradizionalmente attribuite proprietà astringenti e diuretiche. I suoi decotti sono inoltre considerati in grado di eliminare i vermi intestinali, come pure di esercitare azione diuretica.

Gli oli essenziali derivati da alcune piante di questo genere vengono poi utilizzati industrialmente come aromi per l’industria dolciaria e per la produzione di particolari bevande analcoliche.

Conyza in agricoltura: un’infestante da controllare

Approfondimenti Ascenza – Conyza nel vigneto

In agricoltura vanno invece controllate con attenzione, essendosi rivelate presto di difficile controllo anche a causa delle resistenze che hanno sviluppato verso alcuni erbicidi di ampio e reiterato utilizzo.

Al fine di mantenere a lungo puliti i campi si possono in tal senso utilizzare erbicidi residuali a base di flazasulfuron, oxyfluorfen e diflufenican, efficaci anche su popolazioni divenute nel tempo resistenti ad altri diserbanti con differenti modi d’azione.